Sabato 1 e domenica 2 dicembre da Scenario Pubblico a Catania
Saranno portati in scena due spettacoli brevi a cura della Compagnia Nanou e del coreografo Manfredi Perego
CATANIA - Sabato 1 e domenica 2 dicembre a Scenario Pubblico andranno in scena per la stagione (((ECO))) due spettacoli brevi a cura della Compagnia Gruppo Nanou di Ravenna e del danzatore e coreografo emiliano, Manfredi Perego artista associato a Scenario Pubblico. In scena rispettivamente con due spettacoli brevi: ‘Sistema (Alphabet: progetto di scrittura per una danza possibile)’ per Gruppo Nanou, e ‘Primitiva’ di Manfredi Perego.
Per Gruppo Nanou sulla scena Marco Valerio Amico, Carolina Amoretti, Sissj Bassani diretti da coreografi e fondatori della Compagnia.
Questo progetto nasce a Ravenna nel 2004 come luogo di incontro fra i linguaggi e la sensibilità che caratterizzano la ricerca artistica dei due coreografi e del co-fondatore Roberto Rettura. Le produzioni di Gruppo Nanou hanno attraversato i luoghi più prestigiosi della danza contemporanea in Europa: Santarcangelo Festival of The Arts, il Teatro Comunale di Ferrara, Drodesera, Les Brigittines, Unidram, Nu Dance Fest e Fabbrica Europa. A Scenario Pubblico arrivano portando lo spettacolo ‘Sistema (Alphabet: progetto di scrittura per una danza possibile)’. Uno spettacolo che porta sulla scena i corpi e la coreografia come concetti equivalenti a qualsiasi oggetto di studio in ambito scientifico - come affermano i due artisti - “Non esistono assoli, duetti, terzetti, è sempre una coreografia per corpi che agiscono in uno spazio vasto e determinano alleanze”.
Il secondo short è, invece, a cura di Manfredi Perego, borsista nel 2002 delll’Accademia Isola Danza diretta da Carolyn Carlson. Perego è anzatore freelance in compagnie di teatro-danza e danza contemporanea europee e vincitore nel 2014 del Premio Equilibrio. Nel 2016 partecipa al progetto VITA NOVA della Biennale di Venezia.
‘Primitiva’ è un’opera che nasce da una ricerca sugli elementi primari della corporeità: un viaggio della memoria all’interno delle più antiche percezioni di sé, animalesche e al contempo fragili e impulsive. La coreografia si propone come il tentativo di ricollegarsi a quella parte originaria e autentica residente in noi stessi.
Due spettacoli che si articolano complessivamente in poco meno di un’ora, per un unico viaggio attraverso la danza, nell’accezione più ancestrale di umanità e dei diversi sistemi percettivi con cui viviamo il mondo e noi stessi.
di Redazione
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